Park Immagine della foresta innevata (Provia 100F)

Il National Park Bayerysche Wald
Nell'efficentissima e tecnologica Germania, un paese che, come siamo abituati a pensare, guarda al futuro, c'e' una zona verde di grande importanza ecologica, scientifica, educativa. All'estremita' Sud-Est, ai confini con la Repuibblica Ceca, ma non lontano da quelli con l'Austria, nel pieno dell'antica selva bavarese, e' stata da qualche anno creata una serie di parchi nazionali di un'estenzione complessiva considerevole. Essa abbraccia numerosi piccoli centri, partendo dalla zona precollinare, ed arrivando sulle vette delle montagne di confine; confine oltre il quale, un'analoga zona protetta, in territorio Ceco (Sumava Park), crea una continuita' di territorio salvaguardato di grande interesse per numerose specie animali che in Europa soffrono per il progressivo ridimensionarsi dei loro habitat naturali.
Per arrivare alla zona della riserva naturalistica del parco (quella piu' meridionale) e' sufficiente, partendo dal Brennero, dirigersi verso Innsbruck, Munchen, e di qui, sempre via autostrada, verso Nord-Est, in direzione Deggendorf (autostrada A92).


Immagine della foresta innevata Immagine della foresta innevata (Provia 100F)

L'ubicazione
Alla penultima uscita, si cambia autostrada (A3), si esce dopo una decina di kilometri e da qui, una comoda strada di collina porta fino a paesi tipo Grafenau, Neuschonau, Spiegelau, Frauenau... tutti al limite Sud del parco, vicini al centro visite. Di qui lo spettacolo, l'immersione totale nella natura, in boschi e foreste, laghetti, la vetta del monte Rachel, confine con la repubblica Ceca, e dal quale, nelle belle giornate, si vedono le Alpi. In tutto, il viaggio da Roma, e' di circa 1.200 Km... 10-12 ore di strada: ne vale veramente la pena (a proposito di strada, attenzione in territorio austriaco: li' il limite di velocita' e' di 130 km/h e sono severissimi, mentre in Germania, fatti salvi pochi tratti con limiti variabili a seconda delle condizioni stradali e di traffico, e segnalati da pannelli luminosi, la velocita' in autostrada e' assolutamente libera, l'unica accortezza e' liberare subito la corsia di sorpasso... anche a 180km/h si crea intralcio).


Immagine della foresta innevataImmagine della foresta innevata (Provia 100F)

A proposito della vicinanza al confine, e' consigliabile avere sempre con se' i documenti, anche facendo quattro passi in paese. La gente del posto, infatti, dopo cena (tra le 18.00 e le 19.00), non e' abituata ad uscire di casa, per cui un gruppetto di 4-6 persone che passeggiano in allegria, e parlano straniero, puo' dare nell'occhio: ci si puo', quindi, imbattere in una pattuglia della gentilissima polizia di frontiera (ZOLL) per un semplice controllo... La sola area protetta in territorio tedesco si estende su un'area di circa 40 x 60 Km, ma confina e continua verso Nord-Ovest, estendendosi ad altre due aree protette per altri 40 x 60 Km!!! cui si aggiungono i 110*10 Km in territorio Ceco. La cooperazione fra le due strutture (Tedesca e Ceca), avviata da tempo, prosegue tuttora, con continui scambi di collaborazioni ed esperienze tra il personale dei due parchi, e questo nonostante le considerevoli difficolta' di comunicazione tra i tedeschi (che, come seconda lingua parlano l'inglese) ed i Cechi (che parlano Ceco e Russo).



Fontana di legno congelataFontana di legno congelata (Provia 100F)

Ma torniamo al parco.
Queste informazioni vengono direttamente da una gentilissima guardiaparco che ci ha fatto compagnia per alcune ore mentre osservavamo e fotografavamo l'interazione fra due piccoli branchi di lupi, di cui ci spiegava le storie ed alcune cause dei differenti comportamenti, e sono la dimostrazione che cio' che unisce e spinge la gente che qui lavora e' una comune passione per la natura, la sua conservazione, il rispetto per la flora e la fauna. Non sarebbe sufficiente un banale senso del lavoro per sopportare la vita all'aria aperta in climi che in estate sono abbastanza caldi (mi dice chi ci e' stato) e, in inverno sono decisamente rigidi (esperienza personale); giornate intere sotto la pioggia e la neve, camminando per diversi chilometri di sentieri mettono a dura prova la resistenza di chiunque non facesse questo lavoro spinto da reale passione.




Fontana di legno congelataFontana di legno congelata (Provia 100F)

Oltretutto cosa spingerebbe una guardia a parlare per ore (appassionandosi), ad un gruppetto di pazzi italiani sotto la pioggia e la neve in uno spiazzo senza riparo, tante piccole e grandi storie di animali del parco, speranze, progetti, delusioni... commuovendosi al pensiero che la fine dei tre orsacchiotti di un anno nati in condizioni di semicattivita', se nessuna struttura analoga dovesse volerli accogliere (cosa gia' avvenuta in passato), finirebbe in una letale iniezione, per evitare loro la tortura della vita in uno zoo, o le ristrettezze di un recinto progettato per essere sufficiente per i due genitori, nel quale cinque adulti starebbero troppo stretti. Semicattivita' (o semiliberta', a seconda dei punti di vista) e' la condizione di molti animali ospitati all'interno di un'area del parco.




L'abitato di NeuschonauL'abitato di Neuschonau (Provia 100F)

Tutti animali provenienti da condizioni di cattivita' che non sarebbero in grado di sopravvivere da soli in natura, essendo cresciuti con l'aiuto umano, senza aver imparato dai consimili tecniche di caccia ed autodifesa. Le recinzioni nelle quali sono "costretti" a vivere sono tutte ben proporzionate al numero alle abitudini ed alle dimensioni degli animali ospitati (fatta eccezione per alcuni grandi uccelli, che, a mio avviso, stanno un po' ristretti).
I lupi (5-6 animali divisi in un branco storico di individui intorno ai 19 anni, ed una coppia di giovani), ad esempio, hanno spazio a sufficienza per far convivere due piccoli branchi (in condizioni di rivalita'), che fanno, fra loro attivita' di branco tipiche della loro indole (insidiarsi a vicenda il territorio, cercare di diventare il branco prevalente, tentare di appropriarsi del cibo altrui, etc.); un paio d'anni fa, ad esempio, di un'altra giovane coppia introdotta, faceva parte una femmina che si dimostro' troppo intraprendente, irrispettosa ed aggressiva nei confronti del vecchio branco, che un giorno, improvvisamente, decise di eliminarla senza che il personale potesse (anche volendo) intervenire, comportamenteo tipico dei lupi in liberta'; l'unico intervento che poterono fare fu quello di allontanere il maschio prima che un'azione di rappresaglia potesse essere intentata anche su di lui.




La neve su un vecchio ramoLa neve su un vecchio ramo (Provia 100F)

Ma bando ai racconti degli altri, vediamo cosa ho potuto osservare personalmente. Innanzitutto il paesaggio: tipicamente montano, con foreste di abeti e faggi, alcune betulle alle quote piu' alte. Piccoli paesi sparsi qua' e la', tipiche case di montagna, quasi incastonate all'interno di un paesaggio che passa rapidamente dal collinare all'alpino; sullo sfondo catene di montagne che si susseguono l'una dietro l'altra come quinte teatrali, e che si godono appieno solo dall'alto, a mezza costa spuntano nei rari spiazzi tra i gruppi di alberi. L'unico dolore per l'occhio sono alcune macchie di alberi giallastri in progressiva essiccazione, colpiti dalle piogge acide, che, in un ambiente dalla vegetazione tanto lussureggiante, spiccano in maniera drammatica, acuta testimonianza e monito su quel che l'uomo puo' combinare allorquando dimentica che a questo mondo non c'e' solo industria ed interesse economico immediato.




L'abitato di Neuschonau (Provia 100F)L'abitato di Neuschonau (Provia 100F)

Il centro visite e l'organizzazione
Di recente realizzazione, ed ispirato all'analoga struttura del Parco Nazionale d'Abruzzo, il centro visite e' custituito da una serie di ambienti comunicanti tra loro, nei quali sono illustrati i processi evolutivi di piante ed animali presenti nell'area, gli effetti dell'inquinamento, ricostruzioni di animali o parti di essi, oltre ad una descrizione dettagliata del parco, con foto aeree, planimetrie, habitat, siti di particolare interesse. Inoltre vi sono alcune sale in cui si proiettano diapositive e filmati con scene di vita della fauna presente.

Immagine della foresta innevataImmagine della foresta innevata

Unico neo e' che tutta la parte didascalica e' in sola lingua tedesca, fatta eccezione per i commenti a filmati e diapositive, che sono, a scelta, ascoltabili in inglese (e, se non erro, francese e spagnolo); anche le brochure ed alcuni stampati sono disponibili in inglese (non so le altre lingue). Il tutto e' assolutamente gratuito, segno che l'idea prevalente e' che la cultura, la conoscenza della natura e dei suio meccanismi, sono beni da diffondere, investimento sul futuro di tutti, non servizi da rendere fruibili a pagamento. Stessa filosofia seguita dal resto del parco, per il quale si paga solo il parcheggio (custodito e tenuto costantemente sgombro dalla neve), per il quale si pagano 8 marchi (meno di 8.000 lire) per l'intera giornata; con una eccezione: dopo le 17.00 il parcheggio cessa di essere custodito (e' quasi ora di cena da queste parti), per cui le sbarre automatiche vengono aperte, e pure parcheggiare diventa gratuito.

Branco di cervi Branco di Cervi (Provia 100F)


Oltretutto la gratuita' del parco non si riflette affatto sulla manutenzione: tutti i sentieri (oltre una decina di km) sono ben curati, nel periodo in cui cui sono stato, dei piccoli (e silenziosi) mezzi meccanici provvedevano tutto il giorno a tenerli sgombri dalla neve ed a spargere del ghiaino per evitare pericolosi scivoloni sul ghiaccio, specialmente sui tratti in pendenza. Per non deturpare l'impatto visivo nell'ambiente boscoso, tutta la ricca segnaletica e' in legno: pali con freccie, o grosse tavole con la mappa dei sentieri incisa sopra la classica freccia "voi siete qui", e l'indicazione delle varie zone ove trovare gli animali. Ad ogni incrocio vi sono dei cartelli (sempre pali con freccie, mappe nei principali); frequente (ed anch'essa segnalata sulle "mappe" di legno) la presenza di bagni, anch'essi ospitati all'interno di semplici costruzioni in legno. La dimensione dei sentieri e la loro cura rendono possibile fruire del parco anche ai portatori di handicap; a dire il vero non ho potuto verificare di persona la loro presenza, ma nel periodo invernale, con la neve, la circolazione delle carrozzine non sarebbe comunque facile, specialmente sui tratti con pendenza maggiore. Unica barriera architettonica e' costituita da un'altana da cui osservare una parte del territorio delle linci, (osservabili, pero', anche da altre siti), cui si accede tramite una ventina di gradini. I parapetti, ad occhio, sembrano (ad occhio) sufficientemente bassi per consentire l'osservazione anche a chi e' seduto.

Lince in osservazione Lince in osservazione (Velvia)


Le linci
In questi ambienti protetti la popolazione di animali in liberta' e' piuttosto elevata (almeno rispetto alla media delle aree industrializzate), considerando, inoltre, che l'area faunistica costituisce un forte richiamo per altre specie animali in liberta'.

Lince che riposa tra la boscagliaLince che riposa tra la boscaglia (Velvia)


A solo titolo di esempio, mi e' capitato di osservare una gazza libera che ha stabilito il centro della sua zona di residenza in corrispondenza del recinto delle linci, spaziando comunque su un'area ben superiore.

Lince pronta a spiccare il saltoLince pronta a spiccare il salto (Velvia)


La naturale scaltrezza di questa razza di uccelli la porta spesso a cercare il cibo proprio tra la carne destinata ai grossi felini che adottavano, come strategia difensiva, seppellire la loro carne sotto la neve, scavando buche profonde circa mezzo metro, che poi ricoprivano.

Lince che saltaLince che salta (Velvia)


La gazza, appollaiata su qualche ramo li' sopra, o svolazzando tranquilla osservava la scena ed aspettava che le linci si allontanassero tranquille, e contando sui loro momenti di relativa distrazione, piombava sul nascondiglio e cominciava a scavare fin quando uno dei felini se ne accorgeva ed accorreva a difesa del suo pranzo.

Lince che sbadigliaLince che sbadiglia (Velvia)


Ho osservato questa scena diverse volte, sempre uguale: a volte altre la lince arrivava in tempo per evitare il furto, a volte la gazza riusciva a portare via qualche pezzo di carne strappato di corsa volando via quando le robuste zampe del grosso felino era solo a circa un metro... lasciandolo a fissarla con sguardo torvo ed un verso di rabbia, minaccia e sfida.

Lince che si ripara dalle intemperie Lince che si ripara dalle intemperie (Velvia)








Lince che mangia Lince che mangia Lince che mangia Lince che mangia










Vita da lince (Provia 100F)



Lince che mangia Lince che si lecca il naso Lince che mangia Lince che mangia






Lince che nasconde gli avanzi di cibo Lince che nasconde gli avanzi di cibo Lince che nasconde gli avanzi di cibo Lince che nasconde gli avanzi di cibo Lince che nasconde gli avanzi di cibo







Lince che nasconde gli avanzi di cibo (Provia 100F)

Lince che nasconde gli avanzi di cibo Lince che nasconde gli avanzi di cibo Lince che nasconde gli avanzi di cibo











Gli orsi
Gazze e corvidi in genere svolazzano e nidificano indisturbati anche sopra il recinto degli orsi, sulla punta di faggi e abeti, a pochi passi dal limite di scalata degli orsacchiotti di un anno, che passano il loro tempo a scorrazzare goffamente sul terreno innevato, spingendosi e rotolandosi insieme in giochi tanto uguali, quanto sempre diversi: azzufate giocose, dispetti vari (tipo quando un comincia ad arrampicarsi su un albero ed un altro arriva a tirarlo giu' afferrandolo per una zampa, o quando un passeggia vicino al laghetto ed un altro gli piomba addosso rotolandolo sulla neve o in mezzo all'acqua semighiacciata).

Orsi adulti che giocano

Orsi adulti che giocano

Orsi adulti che giocano

Orsetto che si arrampica
Orsi adulti
che giocano
(Provia 100 F)







I genitori non sono da meno nel rotolarsi, spingersi, giocare in giochi che spaziano dall'innocente scherzo sino ai limiti di passaggi che la nostra umana malizia interpreta come giochetti da kamasutra (e non e' escluso che lo siano veramente, viste anche le espressioni ed i versi dei protagonisti che esprimono,per cosi' dire, una certa "soddisfazione").

Orsi adulti che giocano

Orsi adulti che giocano

Orsi adulti che giocano

Orsi adulti che giocano













Spesso, sia adulti che cuccioli sfruttano, per giocare, piccoli arbusti, o rami spezzati (chissa da chi ?...), con i quali colpiscono la neve, altri rami, stuzzicano gli altri orsi.

Orso adulto che gioca

Orso adulto che gioca

Orso adulto che gioca

Cuccioli di orsi impegnati nel gioco






Ma il divertimento preferito, oltre a rotolarsi sulla neve, o a giocare e farsi i dispetti fra loro, sembra proprio essere la scalata sugli alberi. E' incredibile l'abilita' e la velocita' con cui questi animali, dall'aria goffa e dalle movenze apparentemente scoordinate (specie sulla neve), risecono ad arrampicarsi su abeti e faggi, senza paura, fino ad altezze notevoli, considerando il peso degli animali e la resistenza dei rami.

Corteggiamento tra lupiCorteggiamento tra lupi (Provia 100 F)



I lupi
Anche i lupi non si fanno problemi a compiere giochetti erotici di vario tipo, sino a "concludere" sempre sullo stesso punto: una roccia che domina uno spiazzo aperto e che, trovandosi ai limiti del bosco, e' bene in vista. Per i branchi di lupi in lotta per il predominio su un territorio, infatti, sembra che accoppiarsi in un luogo bene in vista da parte dell'altro branco, sia un modo per lanciare sfide, appropriarsi del territorio altrui, dare un senso di sicurezza (diceva la gentilissima guardiaparco che i due giovani lupi, in tre anni, non si erano ancora accoppiata per lo stress dovuto alla presenza del vecchio branco in competizione con loro: per farlo hanno aspettato proprio il momento in cui un gruppo di fotografi stava riprendendo la progressiva marcia espansionistica sul territorio del vecchio gruppo, ed in un momento in cui la luce ormai azzurra e fredda del sottobosco nella mezz'ora prima del crepuscolo, era ancora su quella roccia, riscaldata dal rosso del sole al tramonto

Corteggiamento tra lupi

Corteggiamento tra lupi

Corteggiamento tra lupi








Non sto a dirvi di quanto questi colori esaltassero il colore rossastro tipico dei lupi di razza svizzera: sono le foto che attendo con piu' ansia... Alla fine uno sguardo al territorio del vecchio branco ed un coro di ululati di soddisfazione, sfida, conquista, che si e' protratto fin quando in cielo la luna aveva ormai preso il posto del sole, e che ha accompagnato la nostra passeggiata di ritorno fin oltre i confini del parco; non so cosa passasse in quei momenti nella testa dei vecchi lupi che avevano perso una grande battaglia, ma quel coro di ululati, dopo un pomeriggio di lotta di conquista, cui abbiamo avuto la fortuna di assistere, sono stati, per noi, infreddoliti e stanchi, il migliore saluto... i brividi, la pelle d'oca, erano piu' per quelle scene, che eravamo abituati a vedere solo concentrate in un quarto d'ora di documentario, piu' per quegli ululati, che per la temperatura che andava inesorabilmente scendendo... mentre torniamo qualcuno azzarda un "mitici: ci stanno salutando"...

Lupi che ululano

Lupi che ululano

Lupi che ululano






Lupi che ululano

Lupi che ululano

Coppia di lupi






Lupi di punta

Lupo che dorme









Gufo in osservazioneGufo in osservazione (Provia 100 F)



Gli uccelli notturni
In voliere adeguate, questa volta, alle loro dimensioni, e nelle quali si entra e si gira tranquillamente, vivono alcuni esemplari di rapaci notturni di piccola taglia tra cui alcune specie di civette, (piuttosto rare la civette nane) e l'allocco degli Urali. Avendo abitudini notturne, il giorno sonencchiano tra i rami degli alberi in zone con incroci di rami abbastanza fitti in modo da garantire un certa semioscurita', e questo rende un po' difficile indiduarli... bisogna cercarli ben bene... ma una volta trovati, trovarsi a pochi metri da un uccello difficile da trovare da' sempre una certa emozione.

Gufetti

Gufo in osservazione

Gufo in osservazione








Un'eccezione e' una coppia di grossi gufi, dei quali, almeno uno e' praticamente sempre bene in vista, per controllare il territorio, mentre l'altro, normalmente, sonnecchia al riparo di una tana ricavata nella roccia.

Gufetti

Gufo in osservazione

Gufo in osservazione








A volte, sorpresa, da un'altra buchetta, spuntano due teste di gufetti, i quali, raramente, "emergono" fino al collo...


La lontra

Lontra in panciolle Ebbene si, la fortuna e' stata dalla nostra parte: nonostante sia un animale schivo e riservato (oltre che molto lesto a dileguarsi), siamo pure riusciti a vedere una lontra. Pochi minuti, e' vero, ma e' sempre un'emozione vedere quel muso dall'aria birbante che guarda nella propria direzione, ingrandire quegli occhi vivaci grazie alla magia di un teleobiettivo, eternare quegli istanti in un rotolo di cellulosa... Qualche minuto di movimenti a scatti poi un tuffo nell'acqua gelata e via... alla prossima volta (forse).

Lontra

Lontra in panciolle

Lontra














I rapaci
All'interno di voliere, a mio avviso un po' strette, anche per uccelli nati in cattivita', volteggiano un'aquila (non molto socievole) ed una coppia di grifoni, che convive con un'altra coppia di grossi corvi. Non hanno problemi di alimentazione, ciononostante, istintivamente, i grifoni tollerano malvolentieri la presenza del corvo vicino mentre mangiano. I grifoni, forse contando sulla loro stazza ed il loro becco, non hanno paura ad avvicinarsi alle passerelle contenenti gli umani in gabbia, anzi, dal momento che i due ambienti sono separati solo da una serie di cordini di acciaio solo in verticale, gli uccelli hanno l'abitudine di infilare nelle ampie fessure, il lungo collo fino ad "invadere" per circa un metro, l'area da cui li si osserva. Fa una certa impressione vedere il becco affilatissimo e molto robusto a pochi centimetri dalle proprie estremita', ma e' sempre un piacere osservare da vicino la fisionomia di un animale tanto specializzato ed a pensare al miracolo della natura che, nella catena alimentare, prevede che della preda non si butti via nulla. Dopo il passaggio del predatore e degli altri carnivoro arrivano questi (ed altri) uccelli spazzini capaci di strappare ogni minimo brandello di carne dalle ossa (vederli all'opera e' impressionante) con il becco tanto appuntito quanto robusto, fino a lasciare un osso completamente bianco...
Gli altri animali
Con un po' di fortuna si puo' osservare una mandria di bisonti (esce dal bosco soprattutto la sera). Molto piu' difficile osservare i castori, animali molto piu' schivi, ed il gatto selvatico, altrettanto riservato quanto abile nel celare la sua presenza, sfruttando alberi, mimetismo, e silenziosita'. Molto bella, dal punto di vista scenografico, la presenza di alcune "papere" che, del resto osserviamo con molta facilita' pure dalle nostre parti: soprattutto germani reali e spatole. La caratteristica che rende particolare l'incontro e' il ghiaccio. Normalmente, infatti, siamo abituati a vedere questi animali sguazzare in laghi e/o stagni, mentre e' ben piu' raro vederli semiimmobili sulla superficie ghiacciata: in queste condizioni, oltretutto, oltre a ripiegare la testa sul dorso, quasi sotto l'ala, per dormire, invece di accovacciarsi al suolo, restanio in equilibrio su una sola zampa. Insomma, in conclusione, una vacanza che, seppur breve, mi sono realmente gustato a fondo, camminando in mezzo alla natura, in compagnia di amici aventi le stesse passioni, e, ovviamente, della macchina fotografica. Consiglio a tutti gli appassionati di animali e natura di farci una gita, anche senza macchina fotografica, magari, pero', con un binocolo... Io ci sono stato in febbraio, e, con la neve l'ho trovato fantastico, ma mi e' stato (e non ho difficolta' a crederlo) detto che anche in primavera, con la natura che si risveglia, ed in autunno, con le mille sfumature di colore, sia bellissimo. L'estatate fa caldo ed il posto e' un po' piu' affollato di vacanzieri. Tra l'altro, in inverno, la presenza di visitatori e' ridotta a pochi appassionati, scolaresche, e fotografi di tutta Europa, tutta gente che si e' dimostrata assai gentile e ben disposta allo scambio di idee ed impressioni, anche se non tutti parlano inglese... Anzi, anche con coloro che parlano una lingua straniera, non sempre e' facile intendersi (mica tutti conosciamo i nomi di tutti gli animali e piante in inglese...), per cui a volte ci si diverte ad arrangiare qualche mix di tedesco (perche' e srcitto sulle insegne), inglese, latino (dei nomi scientifici)... Tra un malinteso e molti sorrisi, alla fine ci si riesce ad intendere con frasi tipo "In Gran Paradiso National Park (Great Heaven risulta praticamente incomprensibile...) and in Abruzzo he didn't met any LUCHS (lince in tedesco), but there are many.. many... many... camoscis... camoscios... camosch, ehm... Rupicapra pyrenaica". Frase mia, che ha provocato uno spalancar di palpebre memorabile... ma e' stata compresa perfettamente...
Buon viaggio.
Andrea